di Vincenzo Lentini
La nostra vita sociale sembra essere regolata ormai da un unico comandamento: condivisione. I social hanno completamente trasformato il nostro modo di vivere le relazioni e l’approccio alla quotidianità. Ogni momento, anche il più banale, può essere quello perfetto per condividere con chiunque la nostra quotidianità. I passi che facciamo, i luoghi che visitiamo, i programmi televisivi che guardiamo, i volti delle persone che amiamo: tutto diventa un papabile motivo di interesse altrui.
I social network rappresentano il mezzo di comunicazione più democratico tra tutti, dando voce a chiunque, indistintamente, andando oltre ogni classe sociale, ogni età e, talvolta, anche ogni decenza. Gli istanti diventano immagini, video, che come tanti piccoli pezzi di un grande puzzle, vanno a comporre una storia.
Le storie sono una brillante invenzione di Snapchat, il social network usato soprattutto dai millenials per condividere contenuti multimediali caratterizzati da una durata limitata: le immagini e i video condivisi sui profili di questo social, infatti, saranno visibili solo per 24 ore, dopodiché spariranno. Lo stesso vale per i messaggi privati, che una volta aperti dal destinatario, non saranno visualizzabili di nuovo.
A disposizione dei fruitori di questo social rivoluzionario, infine, ci sono una grandissima varietà di filtri e adesivi aggiornati ogni giorno, che renderanno unici e originali i “post” che andranno a comporre le loro storie, racconti fatti di immagini e brevissimi video accessoriati con filtri, adesivi e scritte colorate, utilizzati per dare costante aggiornamenti sullo svolgimento della giornata ai fedelissimi followers. La piccola grande creazione di Snapchat rappresentava un’occasione troppo ghiotta per Mark Zuckerberg, genio che ha cambiato per sempre il nostro modo di comunicare e che l’ha così sfruttata per espandere ulteriormente il suo impero social aggiungendo la stessa identica funzione prima a Instagram, nell’agosto del 2016, poi a Facebook e, di recente, persino a Whatsapp, trasformando i propri utenti in veri e propri storytellers.
Insomma, ormai si hanno a disposizione diverse piazze per mostrare le proprie storie che, giorno dopo giorno, hanno conquistato sempre più terreno diventando il principale strumento di comunicazione sfruttato sui social. Influencer e gente comune, muovendosi sul sottile confine che separa svago e dipendenza, tutti sentono la necessità di raccontare con un tap sullo smartphone la propria storia, senza chiedersi se effettivamente, all’altro lato dello schermo, ci sia effettivamente qualcuno interessato a guardarle.
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