Lontana dalle rotte turistiche, una meta per soli intenditori, selvaggia e poco conosciuta, piccole isole profumate di cacao e di caffè, dove i fiumi si gettano nel mare in vivaci cascate e la foresta di palme e tamarindi arriva fino in spiaggia: Kel 12 vi porta a Sao Tomè e Principe, dove, seguendo la regola del “leve leve” (lento lento nella lingua locale), andrete alla scoperta dei variegati ambienti naturali, dei villaggi di pescatori e delle piccole città coloniali dall’aria esotica e un po’ fané.
Indipendenti dal Portogallo dal 1975, Sao Tomè e Principe costituiscono una destinazione sconosciuta ai più, perfetta dunque per chi è alla ricerca di un viaggio davvero insolito e per pochi.
L’itinerario proposto da Kel 12 parte dalle roças del nord, le antiche piantagioni di caffè e cacao che, un tempo, erano grandi come città e oggi, pur in stato di semi abbandono, conservano un fascino esotico e vagamente letterario (non a caso, in queste zone è ambientato il best seller “Equatore” di Miguel Sousa Tavares): immerse nella vegetazione e incastonate ai piedi delle montagne, le roças testimoniano di un tempo ormai svanito, quando, tra mille fatiche e privazioni, gli schiavi neri lavoravano nelle piantagioni al servizio dei bianchi europei.
Si prosegue con le spiagge del sud, luoghi isolati ed intatti, dove nidificano le tartarughe e i granchi passeggiano indisturbati: nelle acque trasparenti che lambiscono lunghe distese di sabbia bianca o di roccia vulcanica potrete fare piacevoli bagni, cullati solo dal ritmico sciabordio delle onde.
La giornata seguente si svolge all’insegna del trekking: una bella camminata vi porterà sulla cima del Pico de São Tomé, a 2.024 metri sul livello del mare, da cui godrete di un’impressionante vista a 360° sull’arcipelago; durante l’ascesa attraverserete il parco dell’Obo, una riserva naturale che ben riassume la grande biodiversità delle isole e che ospita la spettacolare cascata di San Nicolau.
Tappa immancabile quella alla Roça Monte Cafè, un tempo rinomata per la produzione del miglior arabica del mondo, e alla Roça Boa Vista, indugiando poi tra piccoli villaggi di pescatori dove la frenesia è una parola sconosciuta.
Il giorno seguente, passando per la costa nord occidentale e facendo sosta sugli isolotti che si trovano di fronte a Sao Tomè, si fa rotta verso la Lagoa Azul: la laguna ha un fascino del tutto particolare, dato dai maestosi imbondero, grandi alberi simili ai baobab, che incorniciano la spiaggia, e dalle rocce del fondale, che creano un ambiente ideale per numerose colonie di pesci.
La navigazione prosegue anche l’indomani: lungo la costa ovest il paesaggio cambia, le spiagge lasciano spazio ad alte pareti rocciose su cui si infrangono i flutti e da cui alte cascate si gettano in mare. Verso l’interno, l’impenetrabile foresta equatoriale ha preso il posto delle piantagioni, dando vita ad un ambiente selvaggio e dall’atmosfera giurassica.
Il viaggio è giunto al termine: ultime passeggiate, ultimi bagni, ultima occasione per gettare lo sguardo all’orizzonte, verso un paesaggio d’acqua e di foresta dal profilo inconfondibile e certamente indimenticabile.
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