Immergiamoci nel blu di un chroma key. Il colore permette di cambiare lo sfondo nel modo in cui si preferisce, teletrasportando i soggetti tra ere e luoghi diversi, in un batter d’occhio.
È uno stargate, per così dire. Il chroma key di Missoni è una porta che unisce diversi momenti nella storia di una casa di moda che è sulla scena da oltre sessant’anni e che conosce a fondo i segreti della lavorazione della maglia.
La porta blu collega il presente con un istante preciso sulla metà degli anni Settanta, quando le forme erano allungate, slanciate e liquide, e la moda danzava intorno al corpo.
Un tempo di vite alte che, allungando la silhouette, la ingentiliscono; di cappotti avvolgenti, mantelle e cappucci fluttuanti. Un salto nel tempo, e le linee fluttuanti si materializzano adesso, nel blu, in un guardaroba di cappotti jacquard, mantelle, tute, tailleur e vestiti, put together con movimenti fluidi.
Ritornano gli effetti luccicanti, luminescenti e scintillanti che hanno contraddistinto così tanto quel periodo, come i cappucci e i colli Pierrot, che peró assumono proporzioni decise.
Il luccichio del lamè entra nel guardaroba maschile, dominato da superfici lucide, suit e pantaloni larghi.
Il forte slancio creativo seguito da Missoni per legare il suo presente con il suo passato è dato dalla chiara consapevolezza che le linee sono tanto importanti quanto le superfici. Blocchi di colore e jacquard ingranditi catturano gli sguardi in modo severo ma gentile.
Il chroma key può far ritornare tutto. Pertanto, non conosce nostalgia.