Nel 2015 sugli scaffali dei supermercati ci sarà il 35% in meno di olio di oliva italiano, ma anche un calo del 25% per gli agrumi, del 15% per il vino fino al 50% per il miele, mentre il raccolto di castagne è stato da minimo storico. È questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del crollo dei raccolti Made in Italy che costringe nel nuovo anno al “razionamento” di tutti i prodotti base della dieta mediterranea.
È allarme – continua la Coldiretti – anche per la produzione italiana di pasta a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero da dove arriva circa il 40 per cento del fabbisogno perché non si è avuta la lungimiranza di investire sull’agricoltura nazionale.
Gli effetti del crollo produttivo si faranno sentire a tavola dove gli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono i principali consumatori di pasta a livello mondiale con una media per persona di 26 chili all’anno, una quantità che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese. Ma gli italiani fanno registrare acquisti da primato anche per il vino (38 litri a persona all’anno), per l’olio di oliva (12 chili a persona all’anno) e per i pomodori trasformati con circa 35 chili per persona all’anno.
Anche per gli effetti dal punto di vista economico, rischiano quindi di mancare dalle tavole quei i prodotti base della dieta mediterranea che – spiega la Coldiretti – sono considerati indiscutibilmente come essenziali per garantire una buona salute, soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani – precisa la Coldiretti – di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo.
Con il crollo dei raccolti nazionali aumenta il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per Made in Italy ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità e per questo – consiglia la Coldiretti – occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta, almeno su quei prodotti come l’olio, il miele e gli agrumi freschi dove è in vigore l’obbligo di indicare la provenienza, oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, ma anche cercare sulle confezioni il caratteristico logo (Dop/Igp) a cerchi concentrici blu e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla “Denominazione di Origine Protetta” o “Indicazione Geografica Protetta” mentre nella parte blu compaiono le stelline rappresentative dell’Unione Europea.
*La rubrica GOURMET è a cura di Lovetaly.it, il portale alla ricerca del buon cibo, alla portata di tutti.
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