Considerata come uno degli architetti più influenti e visionari del nostro tempo, prima donna vincitrice del prestigioso Pritzker Prize, Zaha Hadid ha ridefinito l’architettura del XXI secolo e catturato l’immaginazione di tutto il mondo. Un anno dopo la sua improvvisa scomparsa, il MAXXI presenta dal 23 giugno 2017 al 14 gennaio 2018 L’Italia di Zaha Hadid a cura di Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura, e Woody Yao, Direttore Zaha Hadid Design. L’Italia di Zaha Hadid – organizzata in collaborazione con Zaha Hadid Design, Zaha Hadid Architects e la Fondazione Zaha Hadid, main partner Eni – intende evidenziare l’intenso e duraturo rapporto dell’architetto con il nostro paese, a partire dagli edifici che qui ha realizzato per estendersi al design e al made in Italy.
Allestita negli spazi della più spettacolare galleria del museo, la Galleria 5 con la grande vetrata che si proietta sulla piazza, la mostra esplora a 360 gradi l’opera e il pensiero di Hadid: dai bozzetti pittorici e concettuali ai modelli tridimensionali, dalle rappresentazioni virtuali agli studi interdisciplinari, insieme a oggetti, video, fotografie capaci di rivelare lo sforzo costante di ricerca pionieristica e sperimentale.
L’allestimento, disegnato da Zaha Hadid Design che negli ultimi anni ha curato tutti gli allestimenti delle mostre dello studio, si ispira agli schizzi dell’architetto per il MAXXI: una versione tridimensionale delle linee fluide immaginate per il museo che, adattandosi alle curve e alle pendenze della Galleria 5, accoglie i materiali, organizzati in diverse aree.
Una parte importante della mostra è dedicata ai progetti italiani tra cui il Terminal Marittimo di Salerno che, con la sua struttura organica a forma di ostrica, stabilisce un nuovo legame tra la città e il mare; il Messner Mountain Museum a Plan de Corones (foto), in Alto Adige, che si innesta nel cuore della montagna e apre a nuove inedite visuali; la portentosa Torre Generali per City Life a Milano, che con la sua vertiginosa torsione verticale costruisce un nuovo orizzonte urbano; la Stazione dell’alta velocità di Afragola e il MAXXI stesso, le cui forme fluide come anse di un fiume attraversano l’intero quartiere: non solo museo, ma spazio pubblico e urbano.
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