L’Africa Occidentale, dove le tradizioni ancestrali convivono con un presente in veloce mutamento, dove le colline diventano foreste, che digradano in spiagge affacciate sull’oceano.
Impugnate la macchina fotografica e seguite Bruno Zanzottera attraverso gli ultimi regni africani, tra vudù e riti d’iniziazione, cercando l’inquadratura migliore e la luce più giusta per raccontare la sacralità di una scena o la gioia di una festa popolare.
Il viaggio di Kel 12 in West Africa in compagnia del fotoreporter Bruno Zanzottera percorre le strade che uniscono e separano Ghana, Togo e Benin: da Accra a Lomè, terra di conquista di tedeschi, inglesi e francesi, un autentico crogiuolo di razze, lingue, architetture e volti, celebre per il suo surreale mercato dei feticci; da Aneho, dove si svolgono folli e vorticosi riti vudù, a Ouidah, con il tempio del pitone e i riti con i portatori di maschere.
E poi il Palazzo Reale di Abomey, i cui muri sono decorati con i simboli degli antichi re del Danxomé, e la suggestiva danza del fuoco, durante la quale i partecipanti danzano al ritmo ipnotico dei tamburi prima di tuffarsi nelle braci ardenti e passarsi i tizzoni incandescenti sul corpo senza riportare nessuna ustione o ferita. E ancora la terra dei Tamberna, che vivono in abitazioni fortificate, le capanne di argilla dei Dagomba, le cascate di Kintampo e il santuario delle scimmie, animali sacri alle popolazioni del luogo.
L’appuntamento più suggestivo con l’Africa dei riti ancestrali si svolge però a Kumasi, dove si tiene la festa dell’Akwasidae: suonatori e danzatrici, griot e portatori di spade formano un enorme corteo che sfila ai piedi del sovrano, avvolto in tessuti rossi e adornato di antichi gioielli d’oro massiccio.
L’ultima tappa di questo incredibile viaggio è una visita al castello di Elmina, il più antico d’Africa, costruito dai portoghesi nel XV secolo e utilizzato un tempo come base per il commercio degli schiavi; fuori dalle mura, un piccolo villaggio di pescatori, animato dal continuo viavai delle piroghe.
Durante il viaggio, verranno allestiti set fotografici per realizzare ritratti ambientati e il fotografo Bruno Zanzottera darà importanti consigli ai partecipanti su come relazionarsi alla popolazione locale per essere vicini, ma mai invadenti, sempre rispettosi del pudore altrui, su come si trova LA storia da raccontare e sul modo migliore di raccontarla.
Zanzottera aiuterà i fotografi a trovare la propria storia e il proprio punto di vista, mentre il West Africa fornirà il miglior materiale possibile: colori, forme, tradizioni e un’anima che si svela solo agli occhi di chi sa guardare.
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