Le porte di Palazzo Marino si aprono anche quest’anno per il tradizionale appuntamento natalizio con i capolavori dell’arte. Dal 3 dicembre al 10 gennaio 2016 il Comune di Milano offre la possibilità di ammirare una maestosa opera di Pietro Paolo Rubens, l’Adorazione dei pastori: una grande pala d’altare (300x192cm) riscoperta come opera del pittore fiammingo solo nel 1927 dal grande storico dell’arte Roberto Longhi, folgorato dalla sua visione nella Chiesa di San Filippo Neri a Fermo. L’opera è oggi conservata nella Pinacoteca Civica della città marchigiana.
Il soggetto è in tema con le festività natalizie. La grande tela dell’Adorazione dei pastori, che Rubens (Siegen, 28 giugno 1577 – Anversa, 30 maggio 1640) dipinse nel 1608, celebra infatti il momento più intimo e suggestivo della Natività e ci appare come una composizione dipinta in una luce notturna densa di bagliori, nella quale si stagliano le monumentali figure della Vergine con il Bambino, San Giuseppe e i pastori, ideati come protagonisti e testimoni dell’evento straordinario, a contorno del Bambino da cui si irradia una luce chiarissima che raggiunge il gruppo di pastori e l’anziana donna al centro, rapiti e partecipi dello straordinario evento. Il più giovane dei pastori, con la veste rossa, indica il Bambino agli altri: la sua posa in ginocchio e la sua statuaria bellezza richiamano l’influsso delle sculture classiche, che ispira così tanto Rubens. La Gloria di angeli in alto amplifica tutta la composizione rendendola tumultuosa e densa di pathos, in anticipo sul Barocco. Una scena davvero suggestiva, che fa rivivere un momento centrale della tradizione del Natale. Un’opera grandiosa che racchiude in sé tutte quelle prerogative che raramente ritroviamo unite in un unico dipinto: la qualità altissima, che esprime tutta la forza della pittura del grande artista in questa sua fase di prima maturità, ma anche l’ampia documentazione che permette di seguire tutto l’iter dell’esecuzione, avvenuta in breve tempo e quindi di getto, senza ripensamenti, correzioni, difficoltà. Una situazione davvero unica.
Perché si è scelto Rubens? Si tratta di un artista così famoso e così centrale per la storia dell’arte europea, eppure forse ancora poco o parzialmente conosciuto in Italia, dove viene considerato semplicemente “fiammingo”. Al contrario, il suo soggiorno in Italia dal 1600 al 1608, seppur breve, lascia un segno indelebile nella sua pittura, che rimarrà vitale per sempre. Un’influenza – questa dell’Italia su Rubens, appassionato di scultura classica e di maestri rinascimentali – che tutta la critica riconosce ed esalta. Se però l’Italia è fondamentale per Rubens, altrettanto possiamo dire di Rubens per l’Italia: a lui si devono i primi segnali della nascita del Barocco che si diffonde in espressioni altissime in ogni regione. L’Adorazione dei pastori rappresenta il punto più alto dell’invenzione del pittore, in un momento riassuntivo della sua formazione, anticipando la sua ricerca successiva e gettando le basi per la grandiosità, appunto, della maniera barocca. Un capolavoro assoluto dunque ed il saluto, o meglio l’addio, all’Italia di Rubens, che il 28 ottobre 1608 riparte per Anversa per non fare mai più ritorno nel nostro paese.
L’altra importante ragione che ha guidato la scelta di Rubens per la mostra di Palazzo Marino è quella di offrire al pubblico un’ anticipazione della grande mostra dedicata proprio a “Rubens e la nascita del Barocco” che aprirà nel prossimo autunno a Palazzo Reale, con opere provenienti da grandi musei internazionali, messe a confronto tra loro: questa esposizione, quindi, anticipa e prepara a quella che seguirà, introducendo i visitatori nella magia dell’arte grandiosa e potente dello straordinario mondo di Rubens. A tutte queste ragioni se ne aggiunge un’ultima, molto importante per il suo risvolto etico. Con questa scelta infatti il Comune di Milano ha voluto selezionare un grande capolavoro proveniente da una piccola città, valorizzando così una delle numerose, quanto poco note, eccellenze artistiche disseminate nel nostro Paese e molto spesso nelle località meno frequentate. Un insieme di circostanze favorevoli, dunque, che l’Adorazione dei pastori di Rubens riassume con la sua grandiosa bellezza.
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