Viaggiare è sicuramente il modo migliore per trascorrere il Capodanno. Ma c’è viaggio e viaggio. Kel 12 ha proposte appassionanti e non convenzionali, per chi cerca un’emozione da vivere intensamente e da custodire come un dono.
In un’atmosfera surreale e congelata nel tempo, a mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, al Tempio Chion-in di Kyoto, la città che meglio di ogni altra racconta la storia e le millenarie tradizioni giapponesi, si tiene la Cerimonia buddhista dei 108 rintocchi: una delle tre campane più grandi del Giappone, viene percossa per 108 volte per allontanare altrettanti peccati commessi durante l’anno. Ad ogni rintocco il monaco scandisce le parole “Ee hitotsu” (ancora) e tutti rispondono “Sore” (ora)! Questa suggestiva cerimonia è solo la ciliegina sulla torta di un viaggio che prevede la scoperta di Kyoto e Tokyo, ma anche di Hiroshima, della piccola isola di Miyajima, di Okayama, celebre per i bellissimi giardini ed il meraviglioso Castello di Himeji: un viaggio a tutto tondo in un paese ricco di magia.
Il deserto del Piccolo Principe custodisce alcuni preziosi tesori, che si svelano solo a chi ha voglia di allontanarsi dalle tracce più battute e dai sentieri più conosciuti: pitture rupestri che ci riportano all’alba della civiltà, antiche moschee nascoste tra le montagne, la città fantasma di Oudane e i crateri di un vulcano sprofondato nella roccia, ma soprattutto la mitica Chinguetti, capitale dei Mauri e punto d’arrivo e di partenza delle carovane del sale. Ed è proprio a Chinguetti che si cela un dei tesori più preziosi che il deserto ha saputo custodire: quattro biblioteche contenenti oltre 30.000 volumi antichissimi e d’inestimabile valore, fragili gioielli in mezzo ad un deserto in rapida avanzata.
Il Centro America più autentico, fatto di villaggi indigeni, di vivacissimi mercati e di scenari naturali di incomparabile bellezza, come il lago Atitlan e la foresta tropicale. Ed è proprio nel cuore di quest’ultima che i viaggiatori si ritroveranno prima del sorgere del sole per salutare l’arrivo del nuovo anno, tra le maestose rovine di Tikal, in Guatemala: il primo raggio di sole colpirà le piramidi di pietra e le colorerà d’oro, poi la luce comincerà a filtrare nel folto delle chiome degli alberi di mogano, dei cedri e dei ceiba, ridestando i rumorosi volatili che abitano la foresta, ed infine l’antica città dei Maya apparirà in tutto il suo splendore, maestosa, svettante e carica di fascino e mistero. Se il buon giorno si vede dal mattino, il 2016 non può che riservare cose straordinarie
583.000 chilometri quadrati di sabbie, dune, affioramenti rocciosi, letti di fiumi ormai scomparsi, antichi bacini: per gli amanti del deserto, il Rub al Khali (conosciuto come Quarto Vuoto), in Oman, è l’ultima frontiera. Un deserto in movimento, dove le dune, alte fino a 300 metri, riescono a percorrere oltre 30 km in un anno, che ospita popolazioni nomadi ed erranti da centinaia di anni. Il primo giorno dell’anno sarete già nel cuore del deserto, nella zona desertica di Al-Huqf, per ammirare i big mushrooms, formazioni rocciose modellate dal vento, che splendono candide nella luce del sole: un paesaggio irreale, che fa da contraltare alla mitica Ash Shisur, la favolosa Ubar delle Mille e una notte, da cui provengono l’incenso e la mirra, cantata come “l’Atlantide delle sabbie” da Lawrence d’ Arabia. Un viaggio fra sabbie che custodiscono memorie ataviche, un’esplorazione per veri appassionati di deserto.
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