È stata inaugurata lo scorso 27 settembre, con un evento privato, la tappa milanese della mostra Leonardo Genio e Bellezza, ideata dalla ricercatrice Maria Pirulli e promossa da Cosmetica Italia – associazione nazionale imprese cosmetiche, Accademia del Profumo e Cosmoprof per rendere omaggio al genio di Leonardo in occasione del cinquecentenario della sua scomparsa. L’esposizione, dedicata alle scoperte di da Vinci nel campo della cosmesi, è stata poi aperta al pubblico sabato 28 e domenica 29 settembre, presso la Casa degli Atellani – Museo Vigna di Leonardo.
Insieme alle ricette di bellezza di Leonardo, è stato possibile apprezzare come un’opera d’arte anche la fragranza “senza nome“ – svelata per la prima volta proprio in occasione dell’evento inaugurale – creata per interpretare in chiave olfattiva il simbolismo di da Vinci. Il profumo è firmato dal naso di fama internazionale Emilie Coppermann, della casa essenziera Symrise, ed è stato realizzato e promosso in partnership con ICR – Industrie Cosmetiche Riunite, Bormioli Luigi Glassmaker, Industrial Box, Candiani, Quinto Lancio, Aptar, Arsmetallo e MT Communication.
«Per l’ultima tappa in programma di questo progetto itinerante abbiamo fatto qualcosa in più. – ha spiegato Ambra Martone, presidente di Accademia del Profumo – Nella mostra viene data enfasi al legame tra Leonardo e l’arte della profumeria, una disciplina che amava particolarmente, poiché gli permetteva di conservare l’essenza delle cose in forma olfattiva. L’uso delle fragranze era, in generale, molto diffuso nel Rinascimento, epoca in cui tutto veniva profumato: corpo, indumenti e accessori. Leonardo dava grande importanza alla cura di sé e, alla corte di Ludovico il Moro, si dedicò, tra le altre cose, alla creazione di fragranze maschili e femminili. Per questo abbiamo arricchito l’esposizione con un inedito profumo creato per rendere omaggio al suo carisma: una fragranza che è un’opera d’arte».
L’iconico flacone porta la firma del designer Franz Degano di Quinto Lancio, che ha svolto un grande lavoro di ricerca per trovare il modo di coniugare la forte simbologia leonardiana con un design attuale.
«La sfida – ha dichiarato Degano – era davvero difficile: catturare l’essenza poliedrica di Leonardo e non banalizzare il progetto con un’estetica rinascimentale. Per farlo ho annusato a lungo la fragranza e ho passato molte ore di approfondimento con Maria, ideatrice della mostra».
Per portare un autentico messaggio di da Vinci ai giorni nostri, sotto il tappo del flacone si trova un rebus, ideato da Leonardo stesso, composto da un cuore, le lettere “ni” e due ponti a tre arcate. A spiegarne il significato è stata proprio la studiosa Maria Pirulli: «La soluzione, che si ottiene leggendo da destra a sinistra, come era solito scrivere il Maestro, è “pontincore” e assume un doppio significato: “poniti nel cuore”, ma anche “tieni a mente”. Associato alla fragranza, il rebus vuole rappresentare un profumo che arriva al cuore e racchiude in sé l’essenza del Creato».
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