Dal 1995 lo chef Daniel Bumann (2 stelle Michelin, 18 punti Gault Millau) gestisce il Chesa Pirani a La Punt, villaggio tipico dell’Alta Engadina. Una cornice perfetta per sperimentare le sue creazioni a base di zafferano DOP di Mund.
È l’alter ego “svizzero e biondo” del nostrano Antonino Cannavacciuolo: autorevole, stimato, 2 stelle Michelin e una carriera tv di successo. Daniel Bumann, originario del Vallese, conduce il “Cucine da incubo” svizzero sul canale 3+ dispensando consigli e invettive. Fuori dallo schermo è, però, molto pacato e riservato. Dal 1995, insieme a sua moglie Ingrid, ha preso in gestione il Chesa Pirani, un ristorante dall’immutata atmosfera familiare che occupa una casa tipica engadinese (la chesa), originaria del 1750: è un’autentica “Stube” in pino cembro, il re dei boschi della zona, che profuma e crea un ambiente caldo e rasserenante. Non solo elemento d’arredo, questo legno – trasformato in liquore – può essere sorseggiato come aperitivo o digestivo.
Ma ciò che contraddistingue il Chesa Pirani è lo zafferano. Ingrid lo usa per i suoi famosi aperitivi al Kir mentre Daniel ne subisce il fascino da oltre trent’anni. Lo chef sperimenta le mille sfumature dell’oro rosso su piatti selezionati che cambiano ogni stagione. Servono 180 fiori per ottenere un solo grammo di questa preziosa spezia. Un vero lusso considerato che al Chesa Pirani si usa solo lo zafferano DOP di Mund, nel Canton Vallese, che ha una produzione inferiore ai tre chili all’anno. La famiglia di Ingrid, nata proprio a Mund, fa parte dei 116 produttori che preparano i gustosi pistilli ogni autunno secondo una tradizione perpetuata fin dal XIV secolo.
Il Chesa Pirani è facilmente raggiungibile da tutti i villaggi dell’Alta Engadina ma si può abbinare una cena gourmet al pernottamento presso l’Hotel Castel di Zuoz, 4 stelle di design, che mette a disposizione degli ospiti un servizio navetta. Un’ottima scusa per pasteggiare coi vini dei Grigioni. Questa zona vitivinicola è soprannominata la “Borgogna della Svizzera” perché qui si produce Pinot Noir (Blauburgunder per i locali) che fu importato dalla Francia a partire dal 1630. L’influenza del Favonio, vento caldo e secco, e il terreno scisto, danno un carattere alpino a questi vini di classe internazionale.
You might also like
More from Archivio
La proposta di Rimske Terme per i ponti di primavera
I lunghi ponti del 25 aprile e del 1° maggio sono da sempre un’occasione per trascorrere qualche giorno di vacanza …
Trytaly: la vera cucina italiana per i turisti di tutto il mondo
Quante volte vi è capitato di viaggiare all’estero e di rimanere delusi dalla cucina del posto? Troppo spesso, infatti, succede di …
The Party Edit by Pronovias: moderna, attuale, all’avanguardia
Pronovias, il marchio leader mondiale nel settore della sposa di lusso, presenta una nuova linea, Pronovias The Party Edit, disponibile …