E tu che pizza sei?

Cristiano Cavina è un pizzaiolo professionista, che non se l’è scelto, questo mestiere. Infatti, all’inizio gli venivano le pizze con gli spigoli. Dopo vent’anni sforna pizze buone e leggere anche bendato, accostando sapori insoliti e tradizione. Quando non è in pizzeria, magari va a Roma per lo Strega, o incontra Doris Lessing. Dopo sei romanzi ha scelto di unire le sue passioni con “La pizza per autodidatti”, edito da Marcos y Marcos. Questo libro, utile e divertente, unisce mondi che sembrano lontani, tra consigli preziosi sulla pizza e racconti esaltanti, nonché un Breve Trattato di psicologia della pizza: Dimmi che pizza mangi e ti dirò chi sei. La Margherita, ad esempio, «è la pizza ordinata dai veri intenditori», ma anche la preferita da chi ha studiato, poiché la pizza più semplice è un’attitudine da mistico, da asceta o da filosofo. Serve almeno una laurea. La schiacciatina, quella semplice con olio sale e rosmarino, è da masochisti. La quattro stagioni, invece, è la pizza degli indecisi, proprio perché non esiste una formula standard, è quindi la pizza di chi preferisce non decidere. Chi sceglie la Marinara, sostiene Cavina, ha un palato sopraffino, e dimostra di aver conquistato una pace dell’anima e un grande equilibrio di coppia.La pizza coi wurstel, poi, è la pizza di chi non è ancora uscito dal magico mondo dell’infanzia. Si conclude con una teoria particolare su chi lascia le croste (avanzate): “Il gusto che provano nel lasciare la crosta è dovuto al piacere di poterla poi coprire con il tovagliolo, come fanno i poliziotti con i corpi sulla scena del crimine. Li fa sentire misteriosi e affascinanti come gli attori di Csi”.