Sembra che Burberry si stia preparando a dire addio alla plastica. A piccoli passi, per il momento, ma è pur sempre un inizio.
La casa di moda britannica, dopo l’arrivo di Riccardo Tisci alla direzione artistica, non solo ha eliminato l’utilizzo di pellicce: adesso, con l’Ellen MacArthur Foundation, si è impegnata ufficialmente a eliminare tutti gli imballaggi di plastica non necessari entro il 2025, rispettando le linee guida indicate dal New Global Plastic Economy Commitment, riducendo drasticamente l’uso della plastica di ben 29 tonnellate.
Nel 2017, questa si è evoluta in un’eco-strategia che non solo dice addio alla plastica e alle pellicce, ma pone come prioritaria anche la volontà di diventare neutrali sulle emissioni di carbonio, valorizzare gli sprechi e guidare un cambiamento positivo attraverso il 100 % dei propri prodotti, per veicolare un messaggio fortemente positivo ai propri clienti.
Tra le prime misure da adottare, Burberry ha pianificato di sostituire entro la fine dell’anno tutte le attuali grucce con un’opzione eco-compatibile, avviando inoltre un programma di ritiro delle grucce in vendita al dettaglio, in modo che vengano riciclate e riutilizzate.
Infine, assieme all’Ellen MacArthur Foundation, Burberry ha aderito a un’iniziativa denominata Renewable Energy 100, uno sforzo collaborativo di oltre 100 aziende influenti impegnate nel consumo di energia rinnovabile: per inaugurare questa nuova collaborazione, il marchio ha recentemente lanciato una nuova confezione, realizzata da imballaggi di carta con cellulosa vergine certificata FSC e fibra proveniente da tazze di caffè riciclate in collaborazione con CupCycling.
La strada intrapresa dal marchio diretto creativamente da Riccardo Tisci è dunque chiaramente indirizzata a un futuro più ecologico e più attento a ridurre l’impatto ambientale della propria produzione. Un impegno più che mai necessario, da una parte perché l’industria della moda continua a essere una tra le più inquinanti al mondo e dall’altra perché l’attenzione ai problemi ambientali è sempre più alta da parte dei consumatori che oggi chiedono ai brand di moda di essere più trasparenti rispetto al passato.
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