Quando si pensa alle danze polinesiane vengono subito in mente Tahiti e le Hawaii, luoghi turisticamente più conosciuti e frequentati delle Isole Cook, ma è proprio in questo arcipelago remoto ed incontaminato della Polinesia Neozelandese che si trovano i danzatori più abili, fieri della loro ‘hura’ e pronti a condividerla con gli stranieri, i ‘papaya’.
La danza è sicuramente la più importante forma d’arte delle Cook, che vantano un patrimonio risalente a migliaia di anni fa e raccontano storie antiche d’amore e d’avventura e per tradizione vengono eseguite in onore di Tangelo, dio della fertilità e del mare. Gli abitanti delle 15 isole che formano l’Arcipelago coltivano assiduamente questa forma d’arte fin dall’infanzia e il loro talento emerge nei numerosi festival che si svolgono durante l’anno.
Ogni occasione è buona per danzare, ma i momenti più belli sono le frequenti “island nights”, durante le quali le danzatrici invitano gli ignari, ma sorprendentemente partecipi, papaya (stranieri) a salire sul palco per unirsi al ballo. Il merito va ai movimenti insieme selvaggi e sensuali di uomini e donne, accompagnati dal ritmo della ‘hura’ delle Isole Cook, con le percussioni e i tamburi che la rendono una danza molto intensa.
I costumi delle donne sono costituiti da una gonna fatta di scorza di purau e due metà di noci di cocco svuotate per nascondere il seno. Ogni isola dell’arcipelago ha sviluppato le proprie danze caratteristiche e le competizioni sono numerose e vissute con molta partecipazione: non mancano mai i contest e l’elezione del miglior ballerino delle Cook rappresenta uno dei maggiori festeggiamenti di tutto il Pacifico. In questa occasione, al ritmo sfrenato della musica, uomini e donne si sfidano per eseguire la ‘hura’ migliore.
La musica è un elemento altrettanto importante della cultura delle Isole Cook, un patrimonio condiviso da tutti gli isolani, che in questo campo sono particolarmente dotati. Il loro talento emerge nei numerosi festival che si svolgono durante l’anno. Ogni isola ha anche i suoi canti e tra i vari gruppi musicali c’è una competizione molto agguerrita. Numerosi sono i musicisti che suonano nei ristoranti, negli alberghi, o che si esibiscono in concerti, combinando la musica elettronica moderna con il tradizionale ukulele, il piccolo strumento a corde delle isole del Pacifico, che qui alle Cook è ricavato dai gusci di noce di cocco.
E per chi ha la fortuna di poter visitare le Cook, appena metterà piede all’aeroporto internazionale della capitale Avarua, verrà accolto dal leggendario e simpatico Jake Numanga che proprio con il suo ukulele intona musiche e canti che immediatamente vi trasporteranno in questa atmosfera paradisiaca.
La danza è sicuramente la più importante forma d’arte delle Cook, che vantano un patrimonio risalente a migliaia di anni fa e raccontano storie antiche d’amore e d’avventura e per tradizione vengono eseguite in onore di Tangelo, dio della fertilità e del mare. Gli abitanti delle 15 isole che formano l’Arcipelago coltivano assiduamente questa forma d’arte fin dall’infanzia e il loro talento emerge nei numerosi festival che si svolgono durante l’anno.
Ogni occasione è buona per danzare, ma i momenti più belli sono le frequenti “island nights”, durante le quali le danzatrici invitano gli ignari, ma sorprendentemente partecipi, papaya (stranieri) a salire sul palco per unirsi al ballo. Il merito va ai movimenti insieme selvaggi e sensuali di uomini e donne, accompagnati dal ritmo della ‘hura’ delle Isole Cook, con le percussioni e i tamburi che la rendono una danza molto intensa.
I costumi delle donne sono costituiti da una gonna fatta di scorza di purau e due metà di noci di cocco svuotate per nascondere il seno. Ogni isola dell’arcipelago ha sviluppato le proprie danze caratteristiche e le competizioni sono numerose e vissute con molta partecipazione: non mancano mai i contest e l’elezione del miglior ballerino delle Cook rappresenta uno dei maggiori festeggiamenti di tutto il Pacifico. In questa occasione, al ritmo sfrenato della musica, uomini e donne si sfidano per eseguire la ‘hura’ migliore.
La musica è un elemento altrettanto importante della cultura delle Isole Cook, un patrimonio condiviso da tutti gli isolani, che in questo campo sono particolarmente dotati. Il loro talento emerge nei numerosi festival che si svolgono durante l’anno. Ogni isola ha anche i suoi canti e tra i vari gruppi musicali c’è una competizione molto agguerrita. Numerosi sono i musicisti che suonano nei ristoranti, negli alberghi, o che si esibiscono in concerti, combinando la musica elettronica moderna con il tradizionale ukulele, il piccolo strumento a corde delle isole del Pacifico, che qui alle Cook è ricavato dai gusci di noce di cocco.
E per chi ha la fortuna di poter visitare le Cook, appena metterà piede all’aeroporto internazionale della capitale Avarua, verrà accolto dal leggendario e simpatico Jake Numanga che proprio con il suo ukulele intona musiche e canti che immediatamente vi trasporteranno in questa atmosfera paradisiaca.
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