In Argentina, tra le pagine di Chatwin, Coloane e Sepulveda

Poche terre esercitano sui viaggiatori il fascino magnetico della Patagonia, l’estrema punta meridionale del continente americano, un dito di roccia e vento puntato verso l’Antartide e verso il nulla. Una terra di spazi vuoti, di piccoli centri abitati incastonati nella steppa, una terra di ghiacciai e di natura al suo stato più selvaggio, che tanti scrittori hanno saputo raccontare con pagine indimenticabili.

Gli sconfitti di Francisco Coloane, protagonisti del racconto “Terra del Fuoco”, che, in fuga da un re-padrone, vagano senza meta in cerca di qualcosa che sappia dare uno scopo alla loro vita; gli incontri e le figure leggendarie che si muovono sullo sfondo dello scenario maestoso della fin del mundo in “Patagonia Express” di Luis Sepulveda, o ancora “L’ultimo treno della Patagonia” di Paul Theroux e “Ultimo Confine del Mondo” di Lucas Bridges. Ed infine il più celebre, il libro simbolo del viaggio e di tutti i viaggi, “In Patagonia”, il mitico diario di Bruce Chatwin, partito per la Patagonia alla ricerca di un suo antenato ed imbattutosi nell’immensità. 

Kel 12  propone due itinerari alla scoperta della steppa patagonica, dei grandi parchi nazionali, dell’imponente massa azzurra del Perito Moreno, della mitica Ruta 40: all’orizzonte, le vette maestose del Cerro Torre e del Fitz Roy, mentre più a sud Ushuaia volge la fronte ai ghiacci antartici:

“Nessun suono tranne quello del vento, che sibilava fra i cespugli spinosi e l’erba morta, nessun altro segno di vita all’infuori di un falco e di uno scarafaggio immobile su una pietra bianca”

In Patagonia, Bruce Chatwin