Il 15 dicembre 2018 si è concluso ufficialmente l’anno di Valletta 2018 Capitale Europea della Cultura. L’esposizione mediatica a cui è stata sottoposta la capitale maltese in questo anno cruciale, ha certamente giovato all’immagine di Malta nel mondo. Valletta – ma in realtà tutto l’arcipelago – non ha disatteso le aspettative e grazie ad un fittissimo calendario di eventi e ai grandi lavori urbanistici a cui è stata sottoposta, si è mostrata ai suoi visitatori come una città dal forte carattere internazionale, che ha saputo valorizzare il proprio patrimonio culturale millenario, offrendosi al pubblico in una veste nuova e contemporanea, col risultato di raggiungere eccezionali risultati nei flussi turistici. Per Valletta, come per ciascuna città che ha meritato il titolo di Capitale Europea della Cultura, la principale sfida è quella di lasciare traccia di questo anno speciale, e poter offrire alle generazioni future un’eredità che sia frutto dei risultati raggiunti.
È per questo che proprio il 15 dicembre 2018, ha aperto al pubblico il nuovo MUŻA, il museo nazionale comunitario di Malta, fiore all’occhiello dell’intero progetto Valletta 2018. Un’attrazione che espone oltre 20000 pezzi e che rappresenta una significativa evoluzione nella storia dei musei a Malta. Il MUŻA rappresenta infatti il perfetto simbolo di connessione tra passato e futuro e si pone a Malta come una nuova tipologia di museo, in linea con gli ultimi sviluppi delle tecniche espositive che seguono la dichiarazione sottoscritta durante il G7 della cultura di Firenze del 2017.
Il MUŻA promuove una maggiore partecipazione della comunità a partire dalla stessa collezione, i cui pezzi potranno essere intesi come strumenti di coesione sociale, rappresentando le diverse identità culturali di una nazione cosmopolita come quella maltese. Anziché racchiudere la collezione all’interno di categorie rappresentative di regioni e territori, i pezzi saranno esposti con canoni più elastici, che rifiutano la gerarchia e che sono ripensati secondo criteri di inclusione.
Questa assieme alle altre strategie messe a punto dal curatore e project leader Sandro Debono sono interamente rivolte al massimo coinvolgimento del pubblico, che viene messo al centro dell’attenzione, pur continuando a riconoscere il valore della collezione del museo, le cui origini risalgono agli anni ’20 del secolo scorso.
La nuova sede del MUŻA è lo storico Auberge d’Italie in Merchants Street, antico ricovero dei Cavalieri di San Giovanni di origine italiana e già sede di Malta Tourism Authority, che per l’occasione è stato totalmente restaurato con un investimento di 10 milioni di Euro. La storia stessa dell’edificio fa parte della cultura maltese e l’insediamento qui del MUŻA servirà a metterla ancora più in luce.
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