Clima, ambiente, terreno, acqua: elementi fondamentali perché il giardinaggio non è solo accostamento di forme, colori e fioriture, questo il tema dell’edizione 2019 di Orticola, la mostra-mercato dedicata al verde che si terra dal 17 al 19 maggio a Milano presso i Giardini Pubblici Indro Montanelli. Nell’immagine del manifesto, firmata da Sofia Paravicini, due piante in grado di vivere in armonia, peonie e tulipani, a testimoniare il bisogno di condivisione dei nostri giorni.
I vivaisti, protagonisti da sempre, racconteranno delle loro le start up ai giovani che si affacciano alle realtà imprenditoriali del green e a chi mantiene le tradizioni di famiglia. In esclusiva per il pubblico di Orticola, “Mirabilia”, una sezione dedicata alla scoperta di piante sconosciute, provenienti da paesi lontani, eccezionali per forma e dimensione, raccolte e conservate da vivaisti e orti botanici. E ancora, tanti momenti d’incontro ludici, divertenti e tecnici, animeranno gli spazi del giardino attorno la grande fontana, allestita da vivaisti e paesaggisti nel rispetto dell’acqua, bene prezioso e vitale.
Ma Orticola si allarga anche quest’anno “fuori dai cancelli” dei Giardini Pubblici. Molti gli eventi “Fuori Orticola” che coinvolgono già in questi giorni la città e, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, al Castello Sforzesco prenderà forma, la Pergola dei Gelsi, ispirata all’affresco con i gelsi che il maestro dipinse nella Sala delle Asse nel 1498 su progetto dell’architetto paesaggista Filippo Pizzoni, Vice Presidente di Orticola di Lombardia, in collaborazione con il Comune di Milano
e con il supporto di Civita, Vivaio Lucio Rossi e Artemide.
L’allestimento prevede una struttura in legno che riproduce in scala l’esatta forma della Sala. Attorno a questa sono stati piantati e saranno fatti crescere i 16 gelsi (Morus alba), come quelli rappresentati da Leonardo, preparati con le giuste potature per adattarsi alla struttura sulla quale devono crescere. Nel corso del tempo i rami della nuova crescita saranno fissati al telaio della copertura, così da ‘guidarli’ nella direzione voluta. Nell’arco di due o tre stagioni, i rami avranno raggiunto l’intera copertura, dando modo ai visitatori di vedere crescere e sperimentare dal vivo un pergolato realizzato secondo le antiche tecniche: frondoso nella bella stagione per dare riparo dal sole e spoglio in inverno, a mostrare la sua preziosa struttura.
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