La rassegna alle Scuderie del Quirinale, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre, è la prima retrospettiva in Italia dell’artista messicana e proporrà circa 130 opere tra dipinti e disegni. Il progetto è a cura di Helga Prignitz-Poda, autrice del catalogo ragionato dell’artista edito da Electa. L’esposizione documenta l’intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori assoluti dei principali nuclei collezionistici, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti.
Oltre quaranta straordinari ritratti e autoritratti, tra cui il celeberrimo ”Autoritratto con collana di spine” del ’40, mai esposto prima d’ora in Italia e immagine della mostra, l’”Autoritratto con vestito di velluto” del ’26, dipinto a soli 19 anni, il suo primo autoritratto, dove il suo collo allungato recupera l’estetica di Parmigianino e di Modigliani; inoltre, a completare il progetto, una vasta selezione di disegni ripercorrerà il processo creativo dell’opera di Frida, accompagnato anche da dipinti di artisti che sono stati vicini all’artista, come il noto marito e pittore rivoluzionario Diego Rivera.
Non si può comprendere l’opera di Frida Kahlo senza conoscere la sua vita. Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón diceva di essere nata nel 1910, mentre in realtà era nata il 6 luglio 1907 a Coyoacán (Città del Messico). Ciò perche amava considerarsi figlia della rivoluzione messicana che iniziò proprio nel 1910 e terminò nel 1917.
Non vi è dubbio che il mito formatosi attorno alla figura e all’opera di Frida Kahlo (1907-1954) abbia ormai assunto una dimensione globale: icona indiscussa della cultura messicana novecentesca, venerata anticipatrice del movimento femminista, marchio di culto del merchandising universale, seducente soggetto del cinema hollywoodiano, prima donna ispanica ritratta su un francobollo degli Stati Uniti, Frida Kahlo si offre alla cultura contemporanea attraverso un inestricabile legame arte-vita tra i più affascinanti nella storia del XX secolo.
I suoi dipinti non sono soltanto lo specchio della sua vicenda biografica, segnata dalle ingiurie fisiche e psichiche subite nel terribile incidente in cui fu coinvolta all’età di 17 anni. La sua arte si fonde con la storia e lo spirito del mondo a lei contemporaneo, riflettendo le trasformazioni sociali e culturali che portarono alla Rivoluzione messicana e che ad essa seguirono. Attraverso lo spirito rivoluzionario reinterpretò il passato indigeno e le tradizioni folkloriche, codici identitari generatori di un’inedita fusione tra l’espressione del sé, il linguaggio, l’immaginario, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Allo stesso tempo Frida è espressione dell’avanguardia artistica e dell’esuberanza culturale del suo tempo e lo studio della sua opera permette di capire l’intreccio delle traiettorie di tutti i movimenti culturali internazionali che attraversarono il Messico in quel tempo: dal Pauperismo rivoluzionario all’Estridentismo, dal Surrealismo a quello che decenni più tardi prese il nome di Realismo magico.
(in foto: Autoritratto con collana di spine, 1940)
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