L’ottava edizione del Festival del Verde e del Paesaggio, dal 18 al 20 maggio sul Parco Pensile dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, si annuncia sorprendente, divertente e colta. Fiori, piante, giardini, paesaggi, incontri, lezioni, moda, musica e teatro danno vita al più innovativo evento nazionale, capace di richiamare oltre 21.000 visitatori insieme ai massimi esperti e professionisti del settore. Un’esperienza immersiva, con un’identità forte, per cacciatori di piante, amanti del mondo vegetale, esploratori di paesaggi, cultori del giardinaggio e della vita all’aria aperta.
Il Festival 2018, una collaborazione tra Altri Paesaggi e Fondazione Musica per Roma, è un invito a lasciarsi stupire dalla natura alla ricerca dei collezionisti botanici con i loro esemplari rari, degli architetti del paesaggio con i loro giardini e dei designers che con le giuste suggestioni sanno creare accoglienti rifugi in città. È il luogo in cui trovare risposte e soluzioni ai problemi del nostro tempo. Un discorso iniziato lo scorso anno con il grande bosco installato nella cavea dell’Auditorium, per riflettere sul ruolo del verde urbano e ripreso quest’anno dai giardini che propongono simbolicamente un nuovo modo di fare giardinaggio.
Tra i molteplici temi, i giardini saranno i veri protagonisti del Festival. Una sorpresa inaspettata accoglie il visitatore, lo fa fermare, riflettere, guardare, preparare alla manifestazione: La Soglia, il giardino progettato dai giovani paesaggisti del corso di Progettazione del paesaggio di II livello promosso dall’Associazione Simonetta Bastelli. Un giardino sull’architettura e nell’architettura che provoca attraverso il rapporto tra artificiale e naturale una sensazione di benessere. Un dialogo tra architettura e natura, tra la città lasciata alle spalle, l’importante architettura dell’Auditorium e il verde. Superata La Soglia si entra nel Tillandsia Wall – Sinfonia Verde dove protagoniste indiscusse dell’installazione sono nuvole sospese di verde vivo progettate, secondo i canoni del Biophilic Design, dal Paolo Michieli (biotecnologo titolare di Floricoltura Michieli) e dall’architetto Roberta Filippini. Disegnate da un gesto unico, un segno pulito ispirato alle forme della natura che danno vita ad un giardino in 3 dimensioni che sperimenta nuovi linguaggi compositivi e crea giochi di texture naturali in cui perdersi.
Poi, a seguire: Il giardino che scotta tra cactus e succulente rare a basso impatto idrico, invita a ragionare sul nostro stile di vita in linea con la nuova consapevolezza ambientale; L’ultima trend di stile Happy garden che porta il giardino in casa e la casa in giardino, uno spunto concreto per creare piccoli polmoni verdi; Il giardino del ritorno afferma che il giardino non è un disegno da osservare ma l’esplorazione di forme e profumi, dove le piante a disposizione del visitatore invitano a sperimentare nuovi accostamenti; Il progetto Orto archeologico coniuga l’esperienza degli ortaggi a km 0 con la storia, sancendo il valore del legame con le proprie radici e il territorio. Immergiamoci infine nel giardino dei limoni come luogo dell’anima che evoca la mitezza del clima e la qualità della luce della costiera amalfitana, capaci di accentuare la percezione sensoriale di colori e odori: il giallo dei limoni, l’azzurro del mare, il verde dei giardini e i loro profumi diventano indimenticabili stati emozionali.
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